Estate 2024 – Le tante cose che racconta un’etichetta

L’etichetta di un vino è un po’ come il viso di una persona. Se l’hai già incontrata la riconosci al primo sguardo. Se è la prima volta che la vedi proprio da quella ti puoi fare una prima idea di come possa essere, di cosa possa contenere.

Sono tantissime e etichette presenti sul mercato, da quelle più classiche che riconducono a vini tradizionali di vecchio stampo, serie e austere, fino a quelle più moderne, spesso legate al mondo del vino naturale (con immagini quasi fumettistiche, con colori e disegni che sembrano fatti da un bambino, estrose e divertenti, da molti definite “funky label” come i vini che contengono: da beva semplice e disimpegnata). Non solo però: oltre al solo aspetto grafico ogni etichetta contiene una serie di informazioni che ci possono dire di più, molto di più, su quel vino.

Da un punto di vista legislativo vi sono degli obblighi e dei divieti che vanno rispettati, ma spesso, soprattutto per i produttori più piccoli alcune inadempienze sfuggono al controllo degli organi preposti. Innanzitutto la classificazione di un vino va obbligatoriamente indicata, ovvero se il vino rivendica una Docg, una Doc, un’Igt o magari un vino generico, sia esso bianco, rosso, rosato, spumante etc. Se il vino è biologico va indicata la certificazione con il logo e il codice dell’ente certificante. Altri obblighi sono legati alla gradazione alcolica, al formato della bottiglia, ovvero quanto prodotto vi è all’interno (di solito 0,75 litri), e al lotto di imbottigliamento, dato utile per limitare eventuali frodi.

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La varietà di uva utilizzata per produrre un vino non è sempre consentita scriverla: dipende dalle varie classificazioni. Qui a Marabino non abbiamo mai sposato l’idea di parlare di vitigni in etichetta, si tratta secondo noi di un approccio industriale in cui si esalta la varietà e non il luogo in cui questa viene prodotta. Per noi la cosa più importante è parlare di territorio, se una varietà può essere piantata ovunque un territorio non è replicabile. Per questo pensiamo a noi stessi come produttori di vini del Val di Noto, e solo in secondo tempo di Nero d’Avola o di Moscato Bianco. È una differenza sostanziale, in tutto il mondo è possibile produrre Sangiovese, solo in Toscana Chianti Classico o Brunello di Montalcino. È per questo che da anni rivendichiamo l’importanza del nostro luogo, unico e inimitabile, in cui il Nero d’Avola e il Moscato Bianco hanno trovato casa esprimendosi in maniera unica e inimitabile, anche all’interno della stessa Sicilia.

In etichetta è possibile indicare l’annata se almeno l’85 per cento delle uve sono state vendemmiate in tale anno. È una cosa importante: il vino, in quanto prodotto agricolo, è fortemente influenzato dalle condizioni climatiche di ogni millesimo. Noi usiamo sempre il 100 per cento delle uve, preferiamo che i nostri vini siano sempre lo specchio fedele dell’annata riportata in etichetta.

Un altro aspetto interessante riguarda l’imbottigliamento: molti produttori producono e imbottigliano in strutture terze poiché non possiedono una cantina o una linea di imbottigliamento autorizzata. In tal caso troveremo in etichetta la dicitura “prodotto e imbottigliato da”, seguita da un codice legato all’autorizzato all’imbottigliamento. Nel caso in cui il produttore abbia una filiera produttiva completa, come nel nostro caso, la dicitura è  “integralmente prodotto e imbottigliato da” con specificato il luogo dove è sita la cantina.

“Contiene solfiti” è una dicitura obbligatoria per tutti i vini se la solforosa totale supera i 10 mg/litro. Al di sotto di tale soglia si può scrivere in etichetta “Senza solfiti aggiunti”, come nel caso del nostro Soleggiato e del nostro Uvalsole, vini in cui la solforosa non supera i 5mg/litro. I livelli di solforosa consentiti variano se il vino è certificato biologico o meno, ma purtroppo non sono molte le aziende completamente trasparenti in merito, è per questo che noi abbiamo deciso di scrivere in etichetta il reale quantitativo di solforosa totale di ogni nostro vino, e inoltre con le nuove normative europee abbiamo aggiunto in etichetta:

  • La lista degli ingredienti (in cui vanno specificati additivi e coadiuvanti, se allergeni), noi usiamo comunque solo uva biologica e metabilsolfito
  • Il contenuto calorico di ogni bottiglia
  • I valori nutrizionali del vino, che nel nostro caso si possono leggere scannerizzando un Qr code

A noi piace pensare di darvi tutte le informazioni certe, verificabili. Se volete sapere di più su come un vino è stato prodotto potete controllare la relativa scheda sul nostro sito. Per quello che riguarda le caratteristiche organolettiche, i sentori che ognuno di noi sente nel bicchiere, pensiamo che ognuno abbia una soggettività diversa dagli altri, per questo preferiamo non scrivere niente e lasciarvi liberi con le vostre personalissime sensazioni.

Alla prossima, 
Pierpaolo Messina