Caro amico,
Qui a Contrada Buonivini il lavoro prosegue senza sosta: in campagna i vigneti hanno iniziato a germogliare, i sovesci che non vedevamo da anni così vigorosi sono stati trinciati e interrati e il preparato 500 è stato dato a più riprese nei vigneti e negli uliveti.
Ma non ti voglio parlare di agricoltura, oggi. In cantina abbiamo infatti terminato l’imbottigliamento dei bianchi e del rosato, oltre che del nostro vino dolce. Per questo vorrei, dopo diverse email dedicate al nostro approccio in campagna, fare un breve focus proprio su queste etichette, alcune delle quali hanno subito dei cambiamenti stilistici rispetto alle versioni precedenti.
Prendiamo l’Eureka, il nostro Chardonnay. Il 2020 è stato imbottigliato a gennaio 2022, vino che nasce da due diverse parcelle coltivate una su suoli nero alluvionali e l’altra su suoli calcarei. L’uva ha fermentato con le bucce per tutta la fermentazione alcolica, durata due settimane. Dopo la sfecciatura, a differenza delle edizioni passate, sono seguiti ben 16 mesi di maturazione di acciaio. L’eureka è infatti sempre stato un vino che esprimeva il suo pieno potenziale a distanza di uno, due anni dalla vendemmia evolvendo e aumentando in complessità col passare del tempo. La pandemia ha rallentato le vendite e abbiamo così deciso di cogliere questa opportunità lasciandolo in vasca molto più di prima. Abbiamo così adesso disponibile un vino di corpo, rotondo ma al tempo stesso fresco, reattivo, di grande sapidità. In generale un vino più generoso.
Il Rosa Nera è il nostro rosato da uve nero d’Avola. Un vino ottenuto da quattro piccoli appezzamenti tutti coltivati ad alberello impupato (7.000 viti/ettaro), ogni parcella è caratterizzata da suoli diversi, di matrice sia calcarea che argillosa. L’uva viene raccolta a piena maturazione e dopo una pressatura diretta il mosto fiore viene messo a fermentare spontaneamente. In passato questa operazione è sempre avvenuta in vasche di acciaio ma dalla vendemmia 2021 abbiamo deciso di vinificare separatamente le singole parcelle del rosato, ponendo il mosto in barrique di ciliegio selvatico e di frassino, dove ha svolto la malolattica. Questa scelta ci ha permesso di conferire al vino maggiore complessità, struttura e (speriamo) longevità. Il Rosa Nera è sempre stato un rosato dalla beva molto fresca, con una gustosa vena acida. Vinificandolo in legno abbiamo ottenuto un prodotto più ampio senza incidere troppo sulla sua naturale freschezza, il 2021 è infatti di un rosa ciclamino accattivante, caratterizzato da profumi eleganti, tanto delicato, fresco e salino quanto ricco di aromi fruttati. Se normalmente lavoriamo con livelli di solforosa molto bassi, il suo PH ci ha permesso di mettere il prodotto in bottiglia con quantità di SO2 ancora più limitate.
Il Muscatedda 2021 è vino che produciamo dal 2012, sempre ottenuto da vigneti esposti a ovest e in piccola parte a nord (esposizione, questa, che conferisce più freschezza). Sin dalla prima edizione non abbiamo mai modificato il suo stile poiché pensiamo riesca bene a identificarsi con l’espressione del moscato bianco del nostro territorio. Un bianco ottenuto da uve ben mature coltivate su suoli bianchi calcarei che riflettono la luce e conferiscono ai grappoli sapidità e aromaticità, vino che vinifichiamo come un rosso, a contatto con le bucce per tutta la fermentazione alcolica. Il Muscatedda matura in acciaio sino alla primavera successiva alla vendemmia per poi essere imbottigliato. Questo vino a differenza dell’Eureka e del Rosa Nera si esprime da sempre con particolare intensità, oltre al fatto che nonostante sia analiticamente meno acido riesca sempre a stupire per freschezza: si tratta di una sensazione tattile dovuta anche dalla presenza di tannini (ottenuti con la macerazione) che ne amplificano l’astringenza senza mai grattare il palato. La vendemmia 2021, caratterizzata da caldo record, ha dato uve ben bilanciate nonostante le temperature raggiunte, il vino presenta infatti delle intriganti note agrumate con un ingresso in bocca voluminoso e un buon equilibrio acido salino.
Il Fondo alla Palma 2018, anche questo da sempre prodotto con sole uve di moscato bianco, è entrato in commercio in questa primavera. Si tratta di un vino ottenuto da un singolo appezzamento su terreni neri alluvionali, coltivato ad alberello impupato (7.000 viti/ettaro). La vendemmia 2018 e stata caratterizzata da un clima caldo sin dalla primavera, il vino viene vinificato come il Muscatedda per poi maturare in barrique e mezze barrique di gelso per due anni, cui segue un ulteriore affinamento in bottiglia. Su questi suoli il moscato bianco di Noto assume caratteristiche differenti rispetto ai suoli calcarei: qui troviamo meno apporto aromatico e maggiore struttura e freschezza. Un bianco caratterizzato da profumi di fiori e frutta disidratata, immediatamente distinguibili i sentori di albicocca matura e gelsomino che ritroviamo all’assaggio insieme a una morbidezza mitigata da un tannino fitto ma ben levigato. Dopo due anni dalla vendemmia la sua aromaticità varietale è mitigata e lascia spazio a profumi differenti, legati più al territorio che al vitigno.
Per concludere, anche il nostro Moscato della Torre 2021 è entrato in commercio questa primavera, vino dolce ottenuto da vigneti esposti a ovest su terreni bianco calcarei. L’uva è stata vendemmiata in concomitanza con quella della Muscatedda, in piena maturazione nel mese di agosto, esattamente nel giorno più caldo dell’estate 2021, l’11 Agosto. Dopo la raccolta l’uva viene posta manualmente dalle cassette di raccolta nei graticci posti nel nostro baglio di pietra bianca di Modica che agevola l’appassimento riflettendo luce e conferendo calore alle uve. Dopo circa dieci giorni l’uva, appassita, viene rimessa in cassette, rinfrescata per due tre giorni nelle nostre cantine per essere successivamente vinificata con le bucce in vasca d’acciaio; qui la fermentazione spontanea si protrae per alcuni giorni per poi essere inibita mediate l’uso del freddo che arresta la fermentazione. Il vino ottenuto, una volta separato dalle fecce, matura in vasca sino all’imbottigliamento. Il Moscato della Torre 2021 è un vino da uve passite che gioca tutto sull’eleganza e sull’equilibrio tra freschezza e zuccheri, mantenendo sempre una piacevole scia salata sul finale, mai stucchevole (zuccheri totali: 89 gr/l). Un vino dolce che credo abbia una bevibilità rara, sempre con un’avvolgente morbidezza.
A presto,
Pierpaolo Messina